DENOMINAZIONE
ABRIFF SOSPENSIONE PRESSURIZZATA PER INALAZIONE
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Medicinali per il trattamento dell’ostruzione delle vie respiratorie,adrenergici in combinazione con corticosteroidi o altri medicinali escluso anticolinergici.
PRINCIPI ATTIVI
Ogni dose erogata (dalla valvola dosatrice) contiene: 50 microgrammi di fluticasone propionato e 5 microgrammi di formoterolo fumarato diidrato. Questo equivale ad a una dose inalata (dall’erogatore) di circa 46 microgrammi di fluticasone propionato/4,5 microgrammi di formoterolo fumarato diidrato; 125 microgrammi di fluticasone propionato e 5 microgrammi di formoterolo fumarato diidrato. Questo equivale ad una doseinalata (dall’erogatore) di circa 115 microgrammi di fluticasone propionato/ 4,5 microgrammi di formoterolo fumarato diidrato; 250 microgrammi di fluticasone propionato e 10 microgrammi di formoterolo fumaratodiidrato. Questo equivale ad una dose inalata (dall’erogatore) di circa 230 microgrammi di fluticasone propionato/9,0 microgrammi di formoterolo fumarato diidrato. Eccipienti con effetti noti: questo medicinale contiene 2 mg di alcol (etanolo) in ciascuna dose (2 inalazioni). Ogni erogazione contiene 1mg di etanolo. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
ECCIPIENTI
Sodio cromoglicato, etanolo anidro, eptafluoropropano HFA 227.
INDICAZIONI
Questa combinazione a dose fissa di fluticasone propionato e formoterolo fumarato (Abriff) e’ indicata per il trattamento regolare dell’asma quando l’uso di un prodotto di associazione (corticosteroide per viainalatoria e beta 2 -agonista a lunga durata d’azione) e’ appropriato, ovvero: in pazienti non adeguatamente controllati con corticosteroidi per via inalatoria e beta 2 -agonisti a breve durata d’azione “al bisogno” oppure in pazienti gia’ adeguatamente controllati sia con corticosteroidi per via inalatoria che con beta 2 -agonisti a lunga durata d’azione. Abriff 50 microgrammi/5 microgrammi per erogazione e’ indicato negli adulti, negli adolescenti e nei bambini al di sopra dei 12 anni. Abriff 125 microgrammi/5 microgrammi per erogazione e’ indicato negli adulti e negli adolescenti al di sopra dei 12 anni. Abriff 250 microgrammi/10 microgrammi per erogazione e’ indicato solo negli adulti.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita’ ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti (elencati al paragrafo 6.1).
POSOLOGIA
Posologia: occorre mostrare ai pazienti come utilizzare l’inalatore eche un medico valuti regolarmente la loro asma in modo che il dosaggio di Abriff sia sempre ottimale e venga modificato solo dietro consiglio medico. La dose deve essere titolata alla dose minima che permette di mantenere un efficace controllo dei sintomi. Una volta raggiunto ilcontrollo dell’asma con il dosaggio minimo di Abriff somministrato due volte al giorno, occorre rivalutare il trattamento prendendo in considerazione l’eventualita’ di modificare la terapia passando ad un corticosteroide inalatorio da solo. Come regola generale, la dose deve essere titolata alla dose minima che permette di mantenere un efficace controllo dei sintomi. E’ estremamente importante controllare regolarmente i pazienti durante la riduzione della terapia. Non sono disponibilidati sull’uso di Abriff in pazienti con BPCO. Pertanto Abriff non deve essere usato in questa tipologia di pazienti. Il dosaggio di Abriff deve contenere la dose di fluticasone propionato adatta alla gravita’ della malattia. Nota: Abriff 50 microgrammi/5 microgrammi per erogazione non e’ appropriato per adulti e adolescenti con asma grave. I medici prescrittori devono essere consapevoli che nei pazienti con asma, ilfluticasone propionato e’ efficace quanto altri steroidi per via inalatoria, se ne viene somministrata circa meta’ della dose giornaliera totale (in microgrammi). Qualora un paziente necessiti di dosi al di fuori del regime posologico raccomandato, occorre prescrivere dosi adatte del beta 2 -agonista e del corticosteroide per via inalatoria in inalatori separati oppure dosi adatte del solo corticosteroide per via inalatoria. Abriff viene erogato attraverso un inalatore pressurizzato predosato (pMDI) con indicatore della dose integrato. Ogni inalatore fornisce almeno 120 erogazioni (60 dosi). Abriff 50 microgrammi/5 microgrammi per erogazione, sospensione pressurizzata per inalazione. Dose raccomandata per adulti, e adolescenti al di sopra dei 12 anni: Abriff 50 microgrammi/5 microgrammi per erogazione, sospensione pressurizzataper inalazione: due inalazioni (puff) due volte al giorno, assunte normalmente alla mattina e alla sera. Se il paziente continua a presentare asma scarsamente controllata, la dose giornaliera totale del corticosteroide inalatorio puo’ essere aumentata somministrando questo prodotto di associazione a un dosaggio successivo piu’ elevato, ovvero Abriff 125 microgrammi/5 microgrammi per erogazione, sospensione pressurizzata per inalazione, due inalazioni (puff) due volte al giorno. Solo per adulti: se il paziente continua a presentare asma scarsamente controllata, la dose giornaliera totale puo’ essere ulteriormente aumentatasomministrando questo prodotto di associazione al dosaggio massimo, ovvero Abriff 250 microgrammi/10 microgrammi per erogazione, sospensione pressurizzata per inalazione, due inalazioni (puff) due volte al giorno. Il dosaggio massimo va usato solo negli adulti, non deve essere somministrato ad adolescenti al di sopra dei 12 anni. Bambini al di sotto dei 12 anni: l’esperienza nei bambini al di sotto dei 12 anni e’ limitata (vedere paragrafi 4.4, 4.8, 5.1 e 5.3). L’uso di Abriff sospensione pressurizzata per inalazione a qualsiasi dosaggio non e’ raccomandato nei bambini al di sotto dei 12 anni. In questo gruppo d’eta’ Abriff non deve essere usato. Abriff 125/5 microgrammi per erogazione, sospensione pressurizzata per inalazione. Dose raccomandata per adulti e adolescenti al di sopra dei 12 anni: Abriff 125 microgrammi/5 microgrammi per erogazione, sospensione pressurizzata per inalazione: 2 inalazioni (puff) due volte al giorno, assunte normalmente alla mattina e alla sera. In caso di asma adeguatamente controllata e’ possibile passare i pazienti al dosaggio minimo di questo prodotto di associazione, ovvero Abriff 50 microgrammi/5 microgrammi per erogazione. La dose per un paziente deve essere titolata alla dose minima che consente di mantenere un efficace controllo dei sintomi. Solo per adulti: se il paziente continua a presentare asma scarsamente controllato, la dose giornaliera totale puo’ essere aumentata somministrando questo prodotto di associazione al dosaggio massimo, ovvero Abriff 250 microgrammi/10 microgrammi per erogazione, sospensione pressurizzata per inalazione, due inalazioni (puff) due volte al giorno. Il dosaggio massimo va usato solonegli adulti, non deve essere somministrato ad adolescenti al di sopra dei 12 anni. Bambini al di sotto dei 12 anni: non sono disponibili dati sull’impiego di Abriff a questo dosaggio nei bambini. L’esperienzanei bambini al di sotto dei 12 anni e’ limitata (vedere paragrafi 4.4, 4.8, 5.1 e 5.3). L’uso di Abriff sospensione pressurizzata per inalazione a qualsiasi dosaggio non e’ raccomandato nei bambini al di sottodei 12 anni. In questo gruppo d’eta’ Abriff non deve essere usato. Abriff 250 microgrammi/10 microgrammi per erogazione, sospensione pressurizzata per inalazione. Dose raccomandata per adulti: Abriff 250 microgrammi/10 microgrammi per erogazione, sospensione pressurizzata per inalazione: 2 inalazioni (puff) due volte al giorno, assunte normalmentealla mattina e alla sera. In caso di asma adeguatamente controllata e’ possibile passare i pazienti a un dosaggio inferiore di questo prodotto di combinazione, ovvero Abriff 125 microgrammi/5 microgrammi per erogazione o, eventualmente, Abriff 50 microgrammi/5 microgrammi.
CONSERVAZIONE
Conservare a temperatura non superiore a 25 gradi C. Non refrigerare o congelare. Se l’inalatore viene esposto a temperature vicino allo zero, occorre avvisare il paziente che deve lasciarlo a temperatura ambiente per 30 minuti e riattivarlo prima dell’uso (vedere paragrafo 4.2). La bomboletta contiene un liquido pressurizzato. Non esporre a temperature superiori a 50 gradi C. Non forare, rompere o bruciare, anche se apparentemente vuota.
AVVERTENZE
La gestione dell’asma deve generalmente avvenire secondo un programmagraduale, monitorando la risposta dei pazienti mediante esami clinicie test di funzionalita’ polmonare. Abriff non deve essere usato nel trattamento dei sintomi acuti dell’asma che necessitano di un broncodilatatore a breve durata e rapida insorgenza d’azione. Occorre avvisare i pazienti di portare sempre con se’ il farmaco di emergenza che utilizzano in caso di attacco asmatico acuto. L’uso profilattico di Abriff in caso di asma da esercizio fisico non e’ stato studiato. Per tale uso e’ consigliabile ricorrere a un differente broncodilatatore a rapidainsorgenza d’azione. Occorre ricordare ai pazienti di assumere la dose di mantenimento come prescritto, anche in assenza di sintomi. I pazienti non devono iniziare il trattamento con Abriff durante un’esacerbazione o in caso di peggioramento significativo o deterioramento acuto dell’asma. Durante il trattamento con Abriff possono manifestarsi esacerbazioni o eventi avversi seri correlati all’asma. E’ necessario chiedere ai pazienti di continuare il trattamento avvisandoli tuttavia di consultare un medico qualora non riescano a controllare i sintomi dell’asma o essi peggiorino dopo l’avvio della terapia con Abriff. Abriff non deve essere usato come trattamento di prima linea per l’asma. Qualora sia necessario un uso piu’ intenso di broncodilatatori a breve durata d’azione per attenuare i sintomi dell’asma oppure qualora l’efficacia di tale terapia si riduca o i sintomi dell’asma persistano, i pazienti devono essere visitati da un medico quanto prima poiche’ tali segni possono essere indicativi di un deterioramento nel controllo dell’asma e puo’ essere necessario modificare la terapia. Un deterioramento improvviso e progressivo nel controllo dell’asma e’ potenzialmente fatale e il paziente deve essere visitato in urgenza, valutando l’opportunita’ di aumentare la terapia corticosteroidea. Il paziente deve essere visitato anche qualora il dosaggio corrente di Abriff non permetta un controllo adeguato dell’asma, prendendo in considerazione l’introduzione di terapie corticosteroidee aggiuntive. Una volta ottenuto il controllo dei sintomi dell’asma, occorre soppesare l’eventualita’ di ridurre gradualmente la dose di Abriff. E’ importante controllare regolarmente i pazienti durante la riduzione della terapia. Abriff deve essereutilizzato alla dose minima efficace (vedere paragrafo 4.2). Dato il rischio di esacerbazione, nei pazienti con asma il trattamento con Abriff non deve essere interrotto bruscamente bensi’ sospeso gradualmentesotto la supervisione del medico prescrittore. Un’esacerbazione dei sintomi clinici dell’asma puo’ essere provocata da un’infezione batterica acuta del tratto respiratorio che necessita di una terapia antibiotica appropriata, con un aumento della dose dei corticosteroidi per viainalatoria e un breve ciclo di corticosteroidi orali. Come farmaco diemergenza va utilizzato un broncodilatatore per via inalatoria a rapida insorgenza d’azione. Come tutti i medicinali contenenti corticosteroidi, Abriff deve essere somministrato con cautela a pazienti con tubercolosi polmonare, tubercolosi quiescente o infezioni delle vie aeree di origine micotica, virale o di altro tipo. Tali infezioni devono sempre essere adeguatamente trattate se si utilizza Abriff. Occorre cautela nel somministrare Abriff a pazienti con tireotossicosi, feocromocitoma, diabete mellito, ipokaliemia non corretta o pazienti con predisposizione a bassi livelli sierici di potassio, a cardiomiopatia ostruttiva ipertrofica, stenosi aortica sottovalvolare idiopatica, ipertensione grave, aneurismi o altri gravi disturbi cardiovascolari come cardiopatia ischemica, aritmie cardiache o grave insufficienza cardiaca. Dosielevate di beta 2 -agonisti possono provocare un’ipokaliemia potenzialmente grave. La somministrazione concomitante di beta 2 -agonisti e farmaci in grado di indurre o potenziare un effetto ipokaliemico, p.es.derivati della xantina, steroidi e diuretici, puo’ potenziare un possibile effetto ipokaliemico del beta 2 -agonista.
INTERAZIONI
Non sono stati effettuati studi formali di interazione con Abriff. Abriff contiene sodio cromoglicato a livelli non farmacologicamente rilevanti. I pazienti non devono sospendere eventuali farmaci contenenti cromoglicato. Fluticasone propionato, uno dei principi attivi di Abriff, e’ un substrato del CYP3A4. La co-somministrazione di potenti inibitori del CYP3A4 (p.es. ritonavir, atazanavir, claritromicina, indinavir, itraconazolo, nelfinavir, saquinavir, ketoconazolo, telitromicina) eAbriff per brevi periodi di tempo provoca effetti di rilevanza clinica secondaria, ma occorre cautela in caso di trattamento a lungo termine evitando, se possibile, la co-somministrazione con tali farmaci. Occorre in particolare evitare la somministrazione concomitante con ritonavir a meno che i benefici siano superiori al maggior rischio di effetti indesiderati sistemici associato ai glucocorticoidi. Non vi sono dati su questa interazione per il fluticasone propionato per via inalatoria, ma si prevede un marcato aumento dei livelli plasmatici di fluticasone propionato. Sono stati segnalati casi di sindrome di Cushing e di soppressione surrenalica. Le alterazioni del tracciato ECG e/o l’ipokaliemia che possono derivare dalla somministrazione di diuretici non risparmiatori di potassio (come i diuretici d’ansa o tiazidici) possono essere aggravate in misura acuta dai beta-agonisti, in particolare se si supera la dose raccomandata di questi farmaci. Benche’ la rilevanza clinica di questi effetti sia sconosciuta, si consiglia cautela nella somministrazione concomitante di beta-agonisti e diuretici non risparmiatori di potassio. I derivati della xantina e i glucocorticosteroidi possono potenziare il possibile effetto ipokaliemico dei beta-agonisti. Inoltre, L-dopa, L-tiroxina, ossitocina e alcol possono compromettere la tolleranza cardiaca ai beta 2 -simpaticomimetici. Il trattamento concomitante con inibitori delle monoaminossidasi, compresi agenti con proprieta’ simili come furazolidone e procarbazina, puo’ provocarereazioni ipertensive. I pazienti sottoposti ad anestesia concomitantecon idrocarburi alogenati sono esposti a un alto rischio di aritmie. L’uso concomitante di altri farmaci beta-adrenergici puo’ avere un effetto potenzialmente additivo. L’ipokaliemia puo’ aumentare il rischio di aritmie in pazienti trattati con glicosidi digitalici. Come altri beta 2 -agonisti, formoterolo fumarato deve essere somministrato con cautela a pazienti trattati con antidepressivi triciclici o inibitori delle monoaminossidasi, sia durante il periodo di trattamento che nelle due settimane successive alla sua sospensione, o con altri farmaci cheprolungano l’intervallo QT c come antipsicotici (incluse le fenotiazine), chinidina, disopiramide, procainamide e antistaminici. I farmaci di cui e’ noto l’effetto di prolungamento dell’intervallo QT c possonoaumentare il rischio di aritmie ventricolari (vedere paragrafo 4.4). Qualora sia necessario somministrare per qualsiasi via farmaci adrenergici aggiuntivi, occorre procedere con cautela in quanto possono potenziare gli effetti farmacologicamente prevedibili di formoterolo a carico del sistema nervoso simpatico. La somministrazione concomitante di antagonisti dei recettori beta-adrenergici (beta-bloccanti) e formoterolo fumarato puo’ avere un effetto di inibizione reciproca sull’azionedei due farmaci. I beta-bloccanti possono inoltre provocare un quadrodi grave broncospasmo in pazienti asmatici. Pertanto, in questa popolazione non devono essere usati. E’ importante notare che i beta-bloccanti sono contenuti nei colliri per il trattamento del glaucoma. Tuttavia, in determinate circostanze, p.es. come profilassi in seguito a infarto del miocardio, e’ possibile che non vi siano altre alternative accettabili. In questo caso si potrebbe valutare un trattamento con beta-bloccanti cardioselettivi, benche’ la loro somministrazione richieda cautela.
EFFETTI INDESIDERATI
Gli effetti indesiderati associati all’uso di Abriff durante lo sviluppo clinico sono riportati di seguito, elencati per classe sistemico-organica e classificati in base alle seguenti categorie di frequenza: molto comune (>=1/10); comune (da >=1/100 a <1/10); non comune (da >=1/1.000 a <1/100); rara (da >=1/10.000 a <1/1.000), molto rara (<1/10.000) e non nota (la frequenza non puo’ essere definita sulla base dei dati disponibili). All’interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravita’. Infezioni e infestazioni. Rara: candidosi orale, infezioni fungine orali,sinusite. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Rara: iperglicemia. Disturbi psichiatrici.non comune: disturbi del sonno incluso insonnia; rara: sogni anomaly agitazione; non nota: iperattivita’ psicomotoria, ansia, depressione, aggressione, modificazioni comportamentali (prevalentemente nei bambini). Patologie del sistema nervoso. Non comune: cefalea, tremore, capogiri; rara: disgeusia. Patologie dell’orecchio e del labirinto. Rara:vertigini. Patologie cardiache. Non comune:palpitazioni, extrasistolia ventricolare; rara:angina pectoris, tachicardia. Patologie vascolari. Rara:ipertensione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune:esacerbazione dell’asma, disfonia, irritazione della gola; rara:dispnea, tosse. Patologie gastrointestinali. Non comune: secchezza delle fauci; rara: diarrea, dispepsia. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune:rash; rara:prurito. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Rara: spasmi muscolari. Patologie sistemiche e condizioni relativealla sede di somministrazione. Rara: edema periferico, astenia. Come per altre terapie inalatorie, puo’ insorgere broncospasmo paradosso con un aumento immediato del respiro sibilante e della dispnea dopo la somministrazione. Il broncospasmo paradosso, che risponde a un broncodilatatore per via inalatoria a rapida insorgenza d’azione, deve essere trattato immediatamente, la terapia con Abriff deve essere sospesa e il paziente deve essere visitato istituendo, se necessario, una terapiaalternativa. Poiche’ Abriff contiene sia fluticasone propionato che formoterolo fumarato, si puo’ verificare lo stesso quadro di effetti indesiderati osservato in relazione ai due principi attivi. Gli effetti indesiderati elencati di seguito sono associati a fluticasone propionato e formoterolo fumarato, ma non sono stati riscontrati durante lo sviluppo clinico di Abriff. Fluticasone propionato: reazioni di ipersensibilita’ tra cui orticaria, prurito, angioedema (soprattutto facciale e orofaringeo), reazioni anafilattiche. Possono manifestarsi effetti sistemici dei corticosteroidi per via inalatoria, in particolare se somministrati a dosi elevate e per periodi di tempo prolungati, che includono sindrome di Cushing, segni Cushingoidi, soppressione surrenalica,ritardo di crescita in bambini e adolescenti, riduzione della densita’ minerale ossea, cataratta e glaucoma, contusioni, atrofia cutanea e predisposizione alle infezioni. La capacita’ di adattamento allo stress puo’ risultare compromessa. Tuttavia, questi effetti sistemici si verificano con probabilita’ molto inferiori in seguito a terapia con corticosteroidi inalatori rispetto a corticosteroidi orali. Il trattamento protratto nel tempo con dosi elevate di corticosteroidi inalatori puo’ portare a una soppressione surrenalica clinicamente significativa con crisi surrenalica acuta. Durante periodi di stress (traumi, interventi chirurgici, infezioni) puo’ essere necessaria una copertura aggiuntiva con corticosteroidi sistemici. Formoterolo fumarato: reazioni di ipersensibilita’ (tra cui ipotensione, orticaria, edema angioneurotico, prurito, esantema), prolungamento dell’intervallo QTc, ipokaliemia, nausea, mialgia, aumento dei livelli ematici di lattato. Il trattamento con beta 2 -agonisti come formoterolo puo’ provocare un aumento dei livelli ematici di insulina, di acidi grassi liberi, di glicerolo e dicorpi chetonici. Reazioni di ipersensibilita’ sono state osservate inpazienti che utilizzano farmaci con sodio cromoglicato per via inalatoria come principio attivo. Benche’ il sodio cromoglicato sia un eccipiente di Abriff e sia presente solo in bassa concentrazione, non e’ noto se le reazioni di ipersensibilita’ siano dipendenti dalla dose. Nell’eventualita’ poco probabile che Abriff provochi una reazione da ipersensibilita’, il trattamento deve basarsi sulle raccomandazioni standard per le reazioni da ipersensibilita’, con l’uso di antistaminici e altre terapie al bisogno. E’ possibile che Abriff debba essere sospeso immediatamente instaurando, se necessario, una terapia alternativa perl’asma. Disfonia e candidosi orale possono essere attenuati con gargarismi o risciacqui della bocca con acqua o lavandosi i denti dopo averusato il prodotto. La candidosi sintomatica puo’ essere trattata con una terapia antimicotica topica continuando il trattamento con Abriff.Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale e’ importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e’ richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza: i dati relativi all’uso in gravidanza di fluticasone propionato e formoterolo fumarato, somministrati singolarmente o in associazione ma in inalatori separati, sia in combinazione a dose fissa, sono in numero limitato. Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicita’ riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). La somministrazione di Abriff durante la gravidanza non e’ raccomandata e deve essere presa in considerazione solo se il beneficio previsto per la madre e’ superiore ai possibili rischi per il feto. In tal caso, si deve usare la dose minima efficace che permette di mantenere un adeguato controllo dell’asma. Visto il potenziale di interferenza dei beta-agonisti con la contrattilita’ uterina, l’uso di Abriff per la gestione dell’asma durante il travaglio da parto deve essere limitato alle pazienti per le quali il beneficio risulta superiore ai rischi. Allattamento: non e’ noto se fluticasone propionato o formoterolo fumarato vengano escreti nel latte materno. Il rischio per i lattanti non puo’ essere escluso. Pertanto occorre decidere se interrompere l’allattamento o la somministrazione di Abriff/astenersi dalla terapia con Abriff tenendo in considerazione il beneficio dell’allattamento per il bambino e quello del trattamentoper la madre. Fertilita’: non vi sono dati relativi agli effetti della somministrazione di Abriff sulla fertilita’. Negli studi sugli animali non sono emersi effetti sulla fertilita’ in seguito alla somministrazione individuale dei due principi attivi a dosi clinicamente rilevanti (vedere paragrafo 5.3).
Forma farmaceutica
SOSPENSIONE PRESSURIZZATA PER INALAZIONE
Scadenza
24 MESI
Confezionamento
BOMBOLETTA