ISOPTIN 30CPR 240MG RP

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DENOMINAZIONE

ISOPTIN 40 MG COMPRESSE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Calcioantagonisti selettivi con effetto cardiaco diretto-Derivati fenilalchilaminici.

PRINCIPI ATTIVI

Isoptin 40 mg Compresse rivestite Una compressa rivestita contiene: verapamil cloridrato 40,0 mg; eccipienti con effetti noti: lattosio, saccarosio. Isoptin 80 mg Compresse rivestite con film. Una compressa rivestita con film contiene: verapamil cloridrato 80,0 mg. Isoptin 120 mg Compresse a rilascio prolungato. Una compressa a rilascio prolungatocontiene: verapamil cloridrato 120,0 mg; ccipienti con effetti noti: sodio. Isoptin 180 mg Compresse a rilascio prolungato. Una compressa arilascio prolungato contiene: verapamil cloridrato 180,0 mg; eccipienti con effetti noti: sodio. Isoptin 240 mg Compresse a rilascio prolungato. Una compressa a rilascio prolungato contiene: verapamil cloridrato 240,0 mg; eccipienti con effetti noti: sodio. Per l’elenco completodegli eccipienti, vedere paragrafo 6.1

ECCIPIENTI

Isoptin 40 mg Compresse rivestite: amido di mais, amido di patata, calcio carbonato, cera montana glicolata, acacia, lattosio monoidrato , magnesio stearato, povidone, saccarosio , silice colloidale anidra, carmellosa sodica, talco, titanio diossido E171, ossido di ferro giallo.Isoptin 80 mg Compresse rivestite con film: calcio fosfato bibasico diidrato, cellulosa microcristallina, croscarmellosio sodico, ipromellosa, macrogol 6000, magnesio stearato, silice colloidale anidra, sodio laurilsolfato, talco, titanio diossido E171. Isoptin 120 mg Compresse a rilascio prolungato: cellulosa microcristallina, magnesio stearato, ipromellosa, talco, titanio diossido E171, macrogol 400 e macrogol 6000, povidone K30, sodio alginato, cera montana glicolata. Isoptin 180 mg Compresse a rilascio prolungato: cellulosa microcristallina, ossido di ferro rosso E 172, cera montana glicolata, ipromellosa, magnesio stearato, macrogol 400, macrogol 6000, povidone, sodio alginato, talco, titanio diossido E171. Isoptin 240 mg Compresse a rilascio prolungato:cellulosa microcristallina, magnesio stearato, ipromellosa, talco, titanio diossido E171, macrogol 400, macrogol 6000, povidone, sodio alginato, cera montana glicolata, giallo di chinolina e indigo carminio lacca di alluminio E104+E132 (Green Lake E104/E132).

INDICAZIONI

Isoptin 40 mg Compresse rivestite e Isoptin 80 mg Compresse rivestitecon film Insufficienza coronarica acuta e cronica. Trattamento dei postumi dell’infarto miocardico. Aritmie ipercinetiche sopraventricolaricome tachicardia parossistica sopraventricolare, fibrillazione e flutter atriali a risposta ventricolare rapida, extrasistolie. Ipertensione arteriosa. Isoptin 120 mg e 180 mg Compresse a rilascio prolungato Insufficienza coronarica cronica. Trattamento dei postumi dell’infarto miocardico. Aritmie ipercinetiche sopraventricolari come tachicardia parossistica sopraventricolare, fibrillazione e flutter atriali a risposta ventricolare rapida, extrasistolie. Ipertensione arteriosa. Prevenzione del reinfarto in pazienti che non tollerano i beta-bloccanti e che non hanno segni di scompenso cardiaco. Isoptin 240 mg Compresse a rilascio prolungato Trattamento dell’ipertensione arteriosa di grado lieve o moderato.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Questo medicinale e’ controindicato nei seguenti casi: ipersensibilita’ al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati alparagrafo 6.1. Shock cardiogeno. Infarto miocardico acuto complicato da bradicardia marcata. Insufficienza contrattile del ventricolo sinistro. Gravi disturbi della conduzione come blocco AV totale, blocco AV parziale, blocco di branca incompleto, malattia del nodo del seno (eccetto quelli con pacemaker artificiale), blocco AV di II-III grado (eccetto in pazienti con pacemaker artificiale funzionante). Insufficienzacardiaca con frazione di eiezione ridotta inferiore al 35% e/o pressione polmonare superiore a 20 mm Hg (tranne se derivata da tachicardia sopraventricolare sensibile alla terapia con verapamil). Tachicardia ventricolare a complessi larghi. Fibrillazione atriale/flutter in portatori di bypass (cioe’ sindromi di Wolff-Parkinson-White, Lown-Ganong-Levine e da PR corto). Questi pazienti sono a rischio di sviluppare tachiaritmia ventricolare inclusa la fibrillazione ventricolare se viene somministrato verapamil cloridrato. Spiccata bradicardia (< 50 battiti/min). Ipotensione (pressione sistolica < 90 mm di Hg) (vedere anche paragrafo 4.4). Associazione con inibitori delle MAO e beta-bloccanti edopo trattamenti chinidinici. Assunzione concomitante di ivabradina (vedere paragrafo 4.5).

POSOLOGIA

Posologia. Isoptin 40 mg Compresse rivestite. Adulti: 1-2 compresse rivestite 3 volte al giorno. Ragazzi: 1-3 compresse rivestite 2-3 volteal giorno. Isoptin 80 mg Compresse rivestite con film. Isoptin 80 mg Compresse rivestite con film puo’ essere utilizzato con una posologia compresa tra 40 e 80 mg 3 volte al giorno; le compresse sono divisibili. Adulti: 1 compressa 3 volte al giorno, preferibilmente durante i pasti. Nelle tachiaritmie recidivanti, per mantenere una frequenza ventricolare normale, Isoptin 80 mg Compresse rivestite con film puo’ essere somministrato anche ad intervalli piu’ brevi (1 compressa ogni 3-4 ore). Ragazzi: 1 compressa 2-3 volte al giorno. Isoptin 120 mg Compresse a rilascio prolungato. Isoptin 120 mg Compresse a rilascio prolungato semplifica la terapia a lungo termine in pazienti che necessitano didosaggio pari o superiore a 240 mg/giorno. Nell’insufficienza coronarica di media gravita’ e per la profilassi dei disturbi tachicardici e’generalmente sufficiente somministrare 1 compressa alla mattina e 1 alla sera (240 mg/giorno). Se necessario questa dose puo’ essere aumentata a 2 compresse 2 volte al giorno (480 mg/giorno). Isoptin 180 mg Compresse a rilascio prolungato. Isoptin 180 mg Compresse a rilascio prolungato e’ particolarmente indicato per la terapia a lungo termine in pazienti che necessitano di dosaggio pari o superiore a 360 mg/giorno.Nell’insufficienza coronarica di media gravita’ e’ generalmente sufficiente somministrare 1 compressa alla mattina e 1 alla sera (360 mg/giorno). Isoptin 240 mg Compresse a rilascio prolungato La dose di Isoptin 240 mg Compresse a rilascio prolungato deve essere adattata al singolo paziente mediante titolazione ed il farmaco deve essere somministrato con il cibo. La dose giornaliera abituale di Isoptin 240 mg Compresse a rilascio prolungato , nelle sperimentazioni cliniche e’ stata di240 mg somministrati per via orale una volta al giorno al mattino. Tuttavia possono essere somministrate dosi iniziali di 120 mg al giorno in pazienti che potrebbero avere una maggiore risposta a verapamil (per esempio: persone anziane, di piccola corporatura, etc.). La determinazione della dose deve basarsi sull’efficacia terapeutica e sugli effetti indesiderati che devono essere valutati circa 24 ore dopo la somministrazione del farmaco. Gli effetti anti-ipertensivi di Isoptin 240 mg Compresse a rilascio prolungato sono evidenti entro la prima settimana di terapia. Se con 1 compressa non si ottiene una risposta adeguata, la dose puo’ essere aumentata nel seguente modo: a) 240 mg (1 compressa) ogni mattina piu’ 120 mg ogni sera; b) 240 mg (1 compressa) ogni 12 ore. Modo di somministrazione: uso orale. Le compresse vanno deglutite intere con un bicchiere d’acqua, preferibilmente durante o poco dopo i pasti. Non devono essere succhiate o masticate.

CONSERVAZIONE

Isoptin 80 mg Compresse rivestite con film e Isoptin 40 mg Compresse rivestite: questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione. Isoptin 120 mg, 180 mg e 240 mg Compresse a rilascio prolungato: conservare a temperatura non superiore a 25 gradi C.

AVVERTENZE

Insufficienza cardiaca: Verapamil ha un effetto inotropo negativo che, nella maggior parte dei pazienti, e’ compensato dalle sue proprieta’di riduzione dell’afterload (diminuite resistenze periferiche) senza alterazione netta della funzione ventricolare. I pazienti con insufficienza cardiaca con una frazione di eiezione superiore al 35% dovrebbero essere compensati prima di iniziare il trattamento con verapamil e dovrebbero essere adeguatamente trattati durante il trattamento. Ipotensione: talvolta l’azione farmacologica di verapamil puo’ produrre una diminuzione della pressione arteriosa al di sotto dei livelli normali,il che puo’ provocare stordimento od ipotensione sintomatica. In pazienti ipertesi e’ insolita una diminuzione della pressione arteriosa aldi sotto della norma. Inibitori dell’HMG-CoA: reduttasi (Statine) Vedere paragrafo 4.5. Aumento degli enzimi epatici: sono stati segnalati aumenti delle transaminasi con e senza concomitante aumento della fosfatasi alcalina e della bilirubina. Questi aumenti sono stati talvolta transitori e possono scomparire anche continuando il trattamento con verapamil. Alcuni casi di danno epatocellulare sono stati correlati a verapamil mediante la tecnica del “rechallenge”; meta’ di questi casi presentavano sintomi clinici (malessere, febbre e/o dolore al quadrantesuperiore destro) oltre ad aumento della SGOT, della SGPT e della fosfatasi alcalina. E’ quindi consigliabile un monitoraggio periodico della funzionalita’ epatica in pazienti trattati con verapamil. Via di conduzione accessoria (Wolff-Parkinson- White o Lown-Ganong-Levine) Pazienti affetti da flutter o fibrillazione atriale parossistica e/o cronica con una coesistente via AV accessoria hanno sviluppato un aumento della conduzione anterograda attraverso la via accessoria che bypassa il nodo AV determinando una risposta ventricolare molto rapida o fibrillazione ventricolare dopo aver ricevuto verapamil o digitale per via endovenosa. Sebbene questo fenomeno non sia stato segnalato con verapamil per via orale, esso deve essere considerato un rischio potenziale. Il trattamento di solito consiste nella cardioversione a corrente continua. La cardioversione e’ stata usata con sicurezza ed efficacia dopola somministrazione di Isoptin. Arresto cardiaco/Blocco atrioventricolare/Bradicardia/Asistolia Verapamil cloridrato agisce sui nodi AV e SA e prolunga il tempo di conduzione AV. Usare con cautela in quanto losviluppo di un blocco AV di secondo o terzo grado (controindicazioni)o un blocco di branca unifascicolare, bifascicolare o trifascicolare richiede l’interruzione nelle successive dosi di verapamil cloridrato e l’istituzione di una terapia appropriata, se necessario. Verapamil cloridrato agisce sui nodi AV e SA e raramente puo’ provocare blocco AVdi secondo o terzo grado, bradicardia e, in casi rari, asistolia. E’ molto piu’ probabile che cio’ si verifichi nei pazienti affetti da malattia del nodo del seno (una patologia del nodo SA), che interessa soprattutto i soggetti piu’ anziani. L’asistolia che puo’ verificarsi neipazienti che hanno assunto verapamil, eccetto quelli che sono affettida malattia del nodo del seno, e’ solitamente di breve durata (alcunisecondi o meno), con un ripristino spontaneo del ritmo normale del seno o del nodo AV. Se cio’ non si realizza rapidamente, deve essere effettuato immediatamente un trattamento appropriato. Vedere paragrafo 4.8. Antiaritmici/Beta-bloccanti: potenziamento reciproco degli effetti cardiovascolari (blocco AV di grado piu’ elevato, abbassamento di grado piu’ elevato della frequenza cardiaca, induzione di scompenso cardiaco e ipotensione potenziata). Nei soggetti che assumevano timololo in gocce oculari (bloccante beta-adrenergico) associato a verapamil per via orale si e’ osservata una bradicardia asintomatica (36 battiti al minuto) con ” Wandering atrial pacemaker “. Digossina: se verapamil viene somministrato in concomitanza con digossina, ridurre il dosaggio didigossina. Vedere paragrafo 4.5. Disordini della trasmissione neuromuscolare: utilizzare con cautela in pazienti con disturbi nei quali e’ interessata la trasmissione neuromuscolare (miastenia grave, sindrome di Lambert-Eaton, avanzata distrofia muscolare di Duchenne). Popolazioni speciali. Insufficienza epatica: dato che verapamil viene prevalentemente metabolizzato dal fegato, esso deve essere somministrato con cautela a pazienti con alterata funzione epatica. Una grave disfunzione epatica prolunga l’emivita di eliminazione di verapamil a circa 14-16 ore; quindi a questi pazienti si deve somministrare circa il 30% delladose usuale impiegata nei pazienti con normale funzionalita’ epatica.Bisogna adottare un accurato monitoraggio per riconoscere un anormaleprolungamento dell’intervallo PR o altri segni di effetti farmacologici eccessivi. Insufficienza renale: circa il 70% di una dose somministrata di verapamil viene escreto sotto forma di metaboliti nell’urina. Fino a quando non saranno disponibili ulteriori dati, verapamil deve essere somministrato con cautela a pazienti con alterata funzione renale. Questi pazienti devono essere seguiti accuratamente per accertare un eventuale prolungamento dell’intervallo PR o altri segni di sovradosaggio. Anche se consistenti dati clinici emersi da studi comparativi condotti in pazienti con insufficienza renale allo stadio terminale hanno dimostrato che la ridotta funzionalita’ renale non ha alcun effettosulla farmacocinetica di verapamil, casi clinici verificatisi suggeriscono che verapamil deve essere usato con cautela e sotto stretto monitoraggio in pazienti con alterata funzionalita’ renale. Verapamil non puo’ essere rimosso attraverso emodialisi. Popolazione pediatrica: none’ stata accertata la sicurezza e l’efficacia di Isoptin 240 mg Compresse a rilascio prolungato in soggetti di eta’ inferiore a 18 anni. Informazioni su alcuni eccipienti: Isoptin 40 mg Compresse rivestite contiene lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale. Isoptin 40 mg Compresse rivestite contiene saccarosio. I pazienti affettida rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, da malassorbimento di glucosio-galattosio, o da insufficienza di sucrasi isomaltasi, non devono assumere questo medicinale. Isoptin 120 mg Compresse a rilascio prolungato contiene 37,14 mg di sodio (2 compresse) equivalente a 1,9% dell’assunzione massima giornaliera raccomandata dall’OMS checorrisponde a 2 g di sodio per un adulto.

INTERAZIONI

In rare occasioni, incluse quelle in cui pazienti con gravi cardiomiopatie, insufficienza cardiaca congestizia o recente infarto del miocardio sono stati trattati con somministrazioni endovenose di beta-bloccanti adrenergici o disopiramide in associazione a verapamil cloridrato endovena, si sono verificati seri effetti avversi. L’uso concomitante di verapamil cloridrato iniettabile con agenti che deprimono la funzione adrenergica puo’ tradursi in una risposta ipotensiva eccessiva. Studi in vitro hanno dimostrato come verapamil sia metabolizzato dal citocromo P450 CYP3A4, CYP1A2, CYP2C8, CYP2C9 e CYP2C18. Inoltre e’ stato provato come verapamil sia un inibitore di CYP3A4 e della glicoproteina P (P-gp). I pazienti che si sottopongono a terapie concomitanti durante la somministrazione di verapamil devono essere monitorati attentamente in quanto sono state dimostrate interazioni clinicamente significative con farmaci inibitori del CYP3A4 (che portano ad un innalzamentodei livelli plasmatici di verapamil) e con quelli induttori del CYP3A4 (che invece ne provocano un abbassamento). La somministrazione concomitante di verapamil con un altro medicinale metabolizzato primariamente dal CYP3A4 o dalla glicoproteina P (P-gp) e’ associata ad un aumento nelle concentrazioni dei medicinali che puo’ causare un aumento o unprolungamento sia degli effetti terapeutici che di quelli indesiderati del medicinale concomitante. Di seguito si fornisce un elenco dei farmaci con cui e’ possibile che si verifichino interazioni per ragioni farmacocinetiche. Alfa-bloccanti. Prazosina: aumento della cmax della prazosina (=40%) senza effetto sull’emivita; terazosina: aumento dell’auc (=24%) e della cmax (=25%) della terazosina. Potenziamento dell’effetto ipotensivo. Antiaritmici. Flecainide: effetto minimo sulla clearance plasmatica della flecainide (<=10%); nessun effetto sulla clearance plasmatica del verapamil. Vedere anche paragrafo 4.4. Chinidina: diminuzione della clearance orale della chinidina (=35%). Ipotensione. Pu? verificarsi edema polmonare in pazienti con cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva. Antiasmatici. Teofillina: diminuzione della clearance orale e sistemica del 20%. La riduzione della clearance risulta maggiormente diminuita nei fumatori (=11%). Anticoagulanti. Dabigatran etexilato: aumento della cmax e dell’auc di dabigatran. L’aumento della cmax e dell’auc variano in funzione del momento di somministrazione e deltipo di formulazione orale di verapamil. Vedere “altre interazioni edinformazioni addizionali” riportate di seguito. Altri anticoagulanti diretti orali (doacs): aumento dell’assorbimento dei doacs in quanto substrato della glicoproteina p e, se del caso, diminuzione dell’eliminazione dei doacs che sono metabolizzati dal cyp3a4, e aumento della biodisponibilit? sistemica dei doacs. Alcuni dati suggeriscono un possibile aumento del rischio di sanguinamento specialmente nei pazienti confattori di rischio aggiuntivi. Potrebbe essere necessario ridurre il dosaggio di un doac somministrato insieme a verapamil (vedere la posologia del doac). Altre terapie cardiache. Ivabradina: l’uso concomitante di ivabradina ? controindicato a causa dell’aumento dell’effetto delverapamil sulla riduzione del ritmo cardiaco. Verapamil determina un aumento della concentrazione di ivabradina (aumento dell’auc di 2-3 volte) e una diminuzione aggiuntiva della frequenza cardiaca di 5 bpm. Vedere paragrafo 4.3. Anticonvulsivanti/antiepilettici. Carbamazepina: aumento dell’auc della carbamazepina (=46%) nei pazienti affetti da epilessia parzialmente refrattaria. Aumentati livelli di carbamazepina. Questo pu? produrre effetti collaterali carbamazepina dipendenti qualidiplopia, mal di testa, atassia o vertigini. Fenitoina: diminuzione delle concentrazioni plasmatiche di verapamil. Antidepressivi. Imipramina: aumento dell’auc dell’imipramina (=15%). Non ha effetto sul livello di metabolita attivo desipramina. Antidiabetici. Gliburide: aumento della cmax (=28%) e dell’auc (=26%) della gliburide. Anti-gotta. Colchicina: aumento dell’auc (=2,0 volte) e della cmax (=1,3 volte). Ridurre la dose di colchicina (vedere le informazioni relative alla colchicina). Antiinfettivi. Claritromicina: possibile aumento dei livelli di verapamil. Eritromicina: possibile aumento dei livelli di verapamil. Rifampicina: diminuzione dell’auc (=94%), della cmax (=97%) e della biodisponibilit? orale (=92%) del verapamil; pu? ridurre l’effetto ipotensivante del verapamil. Nessun cambiamento della farmacocinetica con somministrazione endovenosa di verapamil. Telitromicina: possibile aumento dei livelli di verapamil. Antineoplastici. Doxorubicina: aumento dell’auc della doxorubicina (104%) e della cmax (61%) a seguito della somministrazione orale di verapamil. In pazienti con cancro ai polmoni a piccole cellule. Nessun cambiamento significativo della farmacocinetica della doxorubicina a seguito della somministrazione endovenosa di verapamil. In pazienti affetti da neoplasie in stato avanzato. Barbiturici. Fenobarbital: aumento della clearance (=5 volte) del verapamil somministrato per via orale. Benzodiazepine ed altri ansiolitici. Buspirone: aumento dell’auc e della cmax del buspirone di =3,4 volte. Midazolam: aumento dell’auc (=3 volte) e della cmax (=2 volte) del midazolam.Beta-bloccanti. Metoprololo: aumento dell’auc (=32,5%) e della cmax (=41%) del metoprololo nei pazienti con angina; vedere paragrafo 4.4. Propranololo: aumento dell’auc (=65%) e della cmax (=94%) del propranololo nei pazienti con angina. Glicosidi cardioattivi. Digitossina: diminuzione della clearance totale corporea (=27%) e della clearance extrarenale (=29%) della digitossina. Digossina: pazienti sani: aumento della cmax (=44%), aumento della c12h (=53%), aumento della css (44%) e aumento dell’auc (50%) della digossina. Ridurre il dosaggio di digossina. Vedere paragrafo 4.4. Antagonisti del recettore h2. Cimetidina: aumento dell’auc r-(=25%) e s-(=40%) di verapamil con corrispondente diminuzione della clearance di verapamil r- e s-. La cimetidina riduce la clearance di verapamil dopo somministrazione endovenosa di verapamil. Immunologici/immunosoppressori. Ciclosporine: aumento dell’auc, css, cmax delle ciclosporine circa del 45%. Everolimus: everolimus: aumento dell’auc (=3,5 volte) e aumento della cmax (=2,3 volte); verapamil: aumento della ctrough (=2,3 volte). Possono essere necessari determinazioni della concentrazione e un aggiustamento della dose di everolimus. Sirolimus: sirolimus: aumento dell’auc (=2,2 volte); s-verapamil: aumento dell’auc (=1,5 volte). Possono essere necessari determinazioni della concentrazione e un aggiustamento della dose di sirolimus. Tacrolimus: possibile aumento dei livelli di tacrolimus. Agenti ipolipemizzanti (inibitori dell’hmg-coa reduttasi o statine).

EFFETTI INDESIDERATI

Le reazioni avverse riportate di seguito si riferiscono a somministrazioni di verapamil in studi clinici, di sorveglianza post-marketing o in sperimentazioni cliniche di fase IV e sono di seguito elencate per classificazione sistemica organica. Le frequenze sono definite come: molto comune (>=1/10); comune (da >=1/100 a <1/10); non comune (da >=1/1.000 a <1/100); rara (>=1/10.000 a <1/1.000); molto rara (<1/10.000) e non nota (che non puo’ essere definita sulla base dei dati disponibili). Le reazioni avverse piu’ comunemente riportate sono state cefalea, vertigini, disturbi gastrointestinali: nausea, costipazione e doloreaddominale cosi’ come bradicardia, tachicardia, palpitazioni, ipotensione, vampate, edema periferico e fatica. Reazioni avverse riportate con somministrazione di verapamil in studi clinici e in attivita’ di sorveglianza post-marketing. Disturbi del sistema immunitario. Non nota:ipersensibilit?. Patologie del sistema nervoso. Comune: capogiro, cefalea; rara: parestesia, tremore, sonnolenza; non nota: disturbo extrapiramidale, paralisi (tetraparesi)^1, convulsioni. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non nota: iperkaliemia, tolleranza al glucosio alterata. Patologie dell’orecchio e del labirinto. Rara: tinnitus; non nota: vertigine. Patologie cardiache. Comune: bradicardia; non comune: palpitazioni, tachicardia; non nota: blocco atrioventricolare (primo, secondo, terzo), insufficienza cardiaca, arresto sinusale, bradicardia sinusale, asistolia. Patologie vascolari. Comune: vampate di calore, ipotensione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non nota: broncospasmo, dispnea. Patologie gastrointestinali. Comune: costipazione, nausea; non comune: dolore addominale; rara: vomito; non nota: fastidio addominale, iperplasia gengivale, ileo. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Rara: iperidrosi; non nota: angioedema, sindrome di stevens-johnson, eritema multiforme, alopecia, eruzionecutanea, prurito, porpora, eruzione maculo-papulosa, orticaria. Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo. Non nota: artralgia, debolezza muscolare, mialgia. Patologie renali ed urinarie. Non nota: insufficienza renale. Patologie del sistema riproduttivoe della mammella. Non nota: disfunzione erettile, galattorrea, ginecomastia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: edema periferico; non comune: affaticamento. Esamidiagnostici. Non nota: livelli di prolattina aumentati, enzimi epatici aumentati. ^1 Nell’esperienza post-marketing e’ stato riportato un caso di paralisi (tetraparesi) associato alla co-somministrazione di verapamil e colchicina. Cio’ puo’ essere stato causato dal fatto che la colchicina attraversa la barriera emato-encefalica a causa dell’inibizione del CYP3A4 e della P-gp da parte del verapamil. L’uso combinato di verapamil e colchicina non e’ raccomandato. Vedere paragrafo 4.5. Nella sperimentazione clinica relativa al controllo della risposta ventricolare in pazienti digitalizzati che avevano fibrillazione o flutter atriali, una frequenza ventricolare inferiore a 50 battiti/min a riposo si e’ verificata nel 15% dei pazienti ed ipotensione asintomatica nel 5% dei pazienti. Trattamento di effetti indesiderati cardiovascolariacuti: la frequenza di effetti indesiderati cardiovascolari che richiedano una terapia e’ rara; quindi l’esperienza con il loro trattamentoe’ limitata. Ogni volta che si verificano una ipotensione grave o un blocco AV completo dopo somministrazione orale di verapamil, bisogna applicare immediatamente le misure d’urgenza appropriate, per esempio somministrazione endovenosa di isoproterenolo, norepinefrina, atropina (tutti alle dosi abituali) o gluconato di calcio (soluzione al 10%). Se e’ necessario un ulteriore sostegno, si possono somministrare farmaci inotropi (dopamina o dobutamina). Il trattamento e la dose devono dipendere dalla gravita’ e dalla situazione clinica nonche’ dal giudizioe dall’esperienza del medico. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale e’ importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e’ richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza: non sono disponibili dati adeguati e ben controllati in donne gravide. Verapamil attraversa la barriera placentare ed e’ stato ritrovato nel cordone ombelicale. Poiche’ gli studi sulla riproduzionenell’animale non sono sempre in grado di far prevedere la risposta nell’uomo, verapamil deve essere usato durante la gravidanza solo se strettamente necessario (vedere paragrafo 5.3). Allattamento: il verapamil cloridrato e i suoi metaboliti sono escreti nel latte materno. Dati limitati relativamente alla somministrazione orale hanno dimostrato che la dose di verapamil che attraverso il latte viene ingerita dal lattante e’ bassa (0,1-1% della dose orale assunta dalla madre). Tuttavia non puo’ essere escluso un rischio per i neonati/lattanti. A causa della gravita’ dei potenziali effetti indesiderati nel lattante, verapamil deve essere somministrato alla donna durante l’allattamento solo nelcaso in cui lo si ritenga indispensabile al benessere della madre.

Forma farmaceutica

COMPRESSE RILASCIO PROLUNGATO

Scadenza

36 MESI

Confezionamento

BLISTER